Autore: admin

LEGGE 20 novembre 2017, n. 168 “Norme in materia di domini collettivi”

LEGGE 20 novembre 2017, n. 168 “Norme in materia di domini collettivi”

A novant’anni dalle leggi che ne imponevano la liquidazione, il legislatore ha finalmente approvato la norma sui Domini Collettivi, riconoscendo piena dignità e valore ad una storia vivente della nostra Italia. La proposta di legge, n. 4522 “Norme in materia di domini collettivi”, di iniziativa dei senatori Pagliari, Astorre, Dirindin, Palermo, è stata approvata dal Senato il 31 marzo 2017 e dalla Camera in via definitiva il 26 ottobre 2017 ed è entrata definitivamente in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale n.278 del 28-11-2017.

Un plauso alla Legge 20 novembre 2017, n. 168 “Norme in materia di domini collettivi” è stato rivolto anche dal Prof. Paolo Grossi, Presidente della Corte Costituzionale e profondo conoscitore ed estimatore degli “assetti fondiari collettivi”, nel corso del Suo intervenuto a chiusura dei lavori della 23° Riunione scientifica organizzata lo scorso 16-17 Novembre 2017 dal Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive dell’Università degli Studi di Trento.

Sono tuttavia lieto di fare una doverosa postilla: oggi, novembre del 2017, con una sincera soddisfazione posso contemplare il frutto di una recentissima attività legislativa del nostro Parlamento. Quel legislatore statale – contro cui ho tuonato parecchie volte lamentando le sue sordità, le sue incomprensioni, le sue incapacità – ha dato finalmente prova di attenzione, comprensione, capacità di innovare. Mi riferisco al disegno di legge che, avendo ricevuto l’approvazione delle due Camere, è sostanzialmente legge dello Stato (sia pure in attesa di una promulgazione che non potrà non seguire tra breve). A questo proposito, permettètemi di leggervi il fulcro dell’articolo 1: “La Repubblica riconosce i domini collettivi, comunque denominati, come ordinamento giuridico primario delle comunità originarie”; e ciò (lo si dice espressamente) in attuazione, innanzi tutto, dell’articolo 2 della Costituzione. Sembra incredibile che il legislatore italiano, erede diretto di quei legislatori impegnati nello eliminare ridurre calpestare gli esecrati ‘usi civici’, sia assurto a un così elevato grado di consapevolezza culturale. Tutto, ormai, si fa discendere da una lettura culturalmente compiuta dell’articolo 2, inteso per quel che volle essere nel progetto dei Costituenti: il fondamento di una articolazione intensamente pluralistica della Repubblica. Siamo esattamente a una visione e valutazione opposte a quella dei vecchi legislatori, ultimo quello fascista del 1927. Siamo, cioè, in un orizzonte che è l’opposto di ogni forma liquidatoria. Anzi, si dà agli assetti fondiarii collettiviun robustissimo basamento teorico facendo esplicito riferimento a strutture incarnanti ordinamenti giuridici primarii, verità storica e giuridica su cui da tanto tempo mi sono affannato ad insistere. E sono lieto che il sostanziale artefice della proposta di legge, il senatore Giorgio Pagliari, un uomo politico che è anche un docente universitario e un ammirato uomo di scienza, nella sua Relazione si sia riferito a certe mie riflessioni in proposito. (…) L’importante è che, con questa legge, incipit vita nova; comincia per una plurisecolare vicenda un momento che può essere improntato a una fondata serenità, con la cancellazione di quegli attentati liquidatorii che hanno costituito dei veri incubi per la esistenza di tante comunità. Oggi, con questa legge, i ‘comunisti’ italiani hanno una inoppugnabile legittimazione, hanno il riconoscimento positivo da parte della Repubblica di quello che già sono stati e sono: una autentica ricchezza per la dimensione socio-giuridica dell’Italia plurale.”

Cerimonia di apertura del progetto Twinning in Serbia

Cerimonia di apertura del progetto Twinning in Serbia

Cerimonia di apertura del progetto Twinning in Serbia  “Strengthening capacities of phytosanitary sector in the field of plant varieties registration, including improvement of variety testing authorities”, finanziato dal programma europeo IPA II 2014

Giovedì 14 dicembre 2017, si è svolta, a Belgrado presso il Palazzo Serbia, la cerimonia ufficiale di apertura del progetto Twinning “Strengthening capacities of phytosanitary sector in the field of plant varieties registration, including improvement of variety testing authorities”, gestito dal ministero dell’Agricoltura serbo e dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali italiano. La cerimonia ha contato la presenza del Segretario di Stato del Ministero serbo dell’Agricoltura, Mr. Velimir Stanojevic, del capo delle operazioni del Settore III della Delegazione europea in Serbia, Mr. Richard Masa, dell’ambasciatore d’Italia a Belgrado, Mr. Giuseppe Manzo e di Mr. Dusan Carkic, Capo del Dipartimento per il Contratto e Finanziamento dei Programmi Finanziati dall’UE (CFCU). Alla presenza di un folto pubblico, il Project leader, Dr. Riccardo Rossi Paccani, Senior Officer presso la Direzione dello Sviluppo Rurale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) e il Dr. Valter Miceli, Resident Twinning Adviser del Progetto, hanno presentato gli obiettivi e le finalità del progetto, nonché gli attuali risultati già raggiunti.

Si tratta del quarto progetto di gemellaggio in sei anni che in Serbia vede la gestione e partecipazione del Ministero italiano delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed è mirato a sostenere le autorità serbe nell’armonizzare le proprie normative sulla registrazione delle varietà vegetali con quelle dell’Unione europea. Il progetto e’ finanziato con fondi di preadesione Ue (IPA) per un ammontare di 800 mila euro. Le attività del Twinning, iniziate nel giugno 2017 fino al 30 novembre 2018, si sono articolate essenzialmente in missioni di pubblici funzionari italiani presso le pubbliche amministrazioni serbe e visite di studio in Italia e si sono finora concentrate, in particolare, sul recupero, protezione e registrazione di diverse specie vegetali autoctone serbe. Anche Medit Silva, mandated body del progetto, ha presenziato all’evento.

Un immobile e terreni alla Fondazione: il gesto di Marta Vitalucci, innamorata del suo Paese

Un immobile e terreni alla Fondazione: il gesto di Marta Vitalucci, innamorata del suo Paese

Un significativo gesto quello compiuto dalla Sig.ra Marta Vitalucci, che ha donato alla Fondazione Medit Silva un immobile e rilevanti appezzamenti di terreno posti in località Sorchio – Frontone (PU).
Si tratta di un segno importante per Medit Silva, che vede così riconosciuto il valore e l’importanza delle finalità e delle attività che porta avanti da oltre venti anni nel territorio.
La proprietà oggetto di donazione si trova in località Sorchio (m 472 s.l.m.), al limite del territorio comunale di Frontone e confinante con il territorio del Comune di Serra Sant’Abbondio (immagine 1). Detto “Sortis”,come ricordato dallo storico Celestino Pierucci nella pubblicazione “Frontone dalle origini al 1970”, durante i secoli bassomedievali non riuscì mai ad elevarsi a castello, ma ebbe comunque una curia e un minuscolo comprensorio giuridico. Nella prima metà del XIII secolo, il villaggio dipendeva direttamente dall’eremo di Fonte Avellana; successivamente, passò alle dipendenze prima di Gubbio e poi di Serra Sant’Abbondio. Sorchio fu annesso al Comune di Frontone nel 1808 e, durante il XX secolo, per alcuni anni fu sede comunale, prima che questa fosse trasferita al Castello e poi nell’odierno abitato di Frontone. Di questa passata gloria resistono alcuni segni: ancora visibile e riconoscibile il palazzo che fungeva da sede comunale, con il suo portale in arenaria.
La Fondazione, a seguito della donazione, ha avviato una serie di iniziative volte a consolidare le sue proprietà nel Borgo di Sorchio, con l’obiettivo di dare nuova luce all’intera località, in virtù del suo glorioso passato, ma in un’ottica che guarda alle esigenze delle giovani generazioni.